La Grande Galleria riaperta al pubblico
Descrizione:
Nel gennaio 2021 , dopo un anno di chiusura, decisi che non solo avrei riaperto Palazzo La Marmora alle visite, ma che avrei dovuto offrire ai visitatori e ai concittadini qualcosa che fosse completamente nuovo ed inaspettato dopo 30 anni di apertura del palazzo. Elaborai un programma a cui detti il nome “Cose mai viste a palazzo La Marmora” di cui il principale fu l'apertura di uno spazio di “Casa museo” che non era mai stato aperto al pubblico, operazione che ha restituito alla parte settecentesca del palazzo quella assialità di quasi 60 metri di sale concatenate che ne costituiscono il valore architettonico dominante. Non si sarebbe trattato soltanto di aprire una porta, ma di ricostruire in modo filologico un ambiente di 20 metri per 5 che aveva cessato di essere utilizzato dalla famiglia negli anni 50 e in parte smantellato. Sono stati necessari quattro mesi di intenso lavoro del team di Palazzo La Marmora
Obiettivi:
Il metodo seguito è stato una fusione di filologia e invenzione Non vi è dubbio che predomina una intenzione fortemente filologica che ha portato a collocare mobili dipinti ed oggetti esattamente dove si vede che erano nelle fotografie Rossetti del 1937. Ma vi sono anche delle "invenzioni" come l’uso delle luce diffusa digitale anziché lampadari centrali, la collocazione di due opere d’arte contemporanee, e per dare luminosità alle pareti in controluce tra le finestre affacciate sul giardino la collocazione nel registro alto della sala di specchi in cornici bolognesi del 600. Nella mia attività di regista degli interventi ho fatto in modo che ogni operazione si fermasse prima di introdurre un materiale o una finitura che fosse dissonante con l’atmosfera di luogo vissuto che contraddistingue questo spazio, per non correre il rischio di arrivare alla cancellazione delle tracce.
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